martedì 27 marzo 2012

combinazioni alimentari

Interessante articolo sulle combinazioni alimentari: 
va bene combinare zuccheri+proteine? ... e carni di tipo diverso? ...la frutta quando è meglio mangiarla?
L'articolo risponde a queste e altre domande.

Buona lettura.


Con il termine dieta dissociata, si intende il non combinare tra loro alimenti "incompatibili". Dove "incompatibili" sta a significare che la loro associazione nello stesso pasto, va a compromettere il processo di assimilazione.
In tempi remoti è logico ipotizzare che gli alimenti erano disponibili pochi alla volta, era quindi improbabile l'associazione di alimenti incompatibili.

Esistono varie teorie, ma senza approfondire si potrebbe riassumere la "Dieta Dissociata" in 3 semplici principi (scriveteli su un promemoria, anche se ricordarli è semplicssimo!):
- Evitare di mescolare proteine diverse tra loro (carne, pesce, legumi, uova, etc.).
- Evitare di associare gli amidi (o carboidrati ad alto indice glicemico) con proteine.
- La frutta lontano dai pasti e sempre evitando l'associazione di tipi di frutta differente.

Questo faciliterebbe il processo tossiemico, oltre che facilitare il processo digestivo, alleviando i problemi della digestione. Tale processo è in sintesi la gestione dei prodotti di scarto del metabolismo, che permette la loro escrezione (eliminazione all'esterno del corpo). La natura intrinseca del corpo umano fa si che i processi di assimilazione dei nutrienti ed escrezione dei prodotti di scarto avvenga in pratica attraverso lo stesso canale che funziona in modalità alterne, ma solo in un senso alla volta: è cioè impossibile eseguire allo stesso tempo assimilazione ed escrezione. 
La priorità, legata all'evoluzione che privilegia la risorsa più critica, e quella legata all'assimilazione dei nutrienti (che potrebbero non essere sempre disponibili). In tal modo viene ritardata l'escrezione delle tossine, costituite principalmente dai prodotti di scarto metabolico, fino alla fine dell'assimilazione. 
Va da sè che in caso di processo digestivo difficoltoso, questi si protrae nel tempo, spesso fino al pasto successivo, e quindi il processo tossiemico è destinato ad essere rimandato per tempi lunghissimi o magari all'infinito. Questo spiegherebbe perchè alcune persone con la "dieta dissociata" perdono peso in maniera rapida. In realtà ci si sta solo liberando delle tossine accumulate da molto tempo, ed è questo che fa "dimagrire", anzi, è più corretto, fa perdere peso.   

I vantaggi di una tale pratica sarebbero:
- Il processo digestivo è ottimale e quindi i nutrienti vengono assorbiti facilmente.
- Il processo tossiemico viene facilitato (vedi sotto al punto *).
- Si perde il peso in eccesso più facilmente (Vedere sempre sotto *) 
 
Si presuppone che nel paleolitico fosse molto difficile poter associare allo stesso tempo alimenti di natura differente e che, quindi, tale problematica fosse assai rara.
Un altro modo per avviare o facilitare il processo tossiemico sarebbe quello del digiuno (da eseguire sotto controllo medico, ci sono diversi specialisti che lo applicano). Vedere la sezione digiuno per saperne di più.
Per chi vuole approfondire, tra le altre, si fa qui di seguito riferimento alla teoria sulle combinazioni alimentari messa a punto dal Dott. Herbert M. Sheldon. Secondo questa teoria l'alimentazione adottata ai giorni nostri dalla maggior parte delle persone è scorretta perchè si basa sul presupposto che il nostro organismo sia in grado di assimilare e digerire qualsiasi alimento indipendentemente da come questo viene fornito. Da questa erronea convinzione dipenderebbero i numerosi problemi digestivi di cui soffrono milioni di persone e da cui derivano problemi e malattie ben più gravi.

PUNTI FONDAMENTALI:
1 - I generi alimentari costituiscono le materie prime della nutrizione. Essendo composti da proteine, grassi e carboidrati, per essere utilizzati dall'organismo, hanno bisogno di essere prima sottoposti ad un procedimento di disintegrazione e raffinazione: la digestione.
I cambiamenti che il cibo subisce durante questo processo, vengono effettuati da un gruppo di agenti chiamati ENZIMI o FERMENTI.

2 - Ogni enzima ha un'azione specifica: agisce cioè solo su un tipo di sostanza alimentare. Quindi gli enzimi che agiscono sulle proteine, non hanno effetto sui carboidrati o sui grassi. Non solo. Ogni tipo di proteina o di carboidrato richiede un particolare enzima per essere scomposto e un "ambiente" adatto. Le proteine ad esempio hanno bisogno di un ambiente acido mentre gli amidi di uno alcalino. L'unica eccezione a questa regola è la PEPSINA un enzima contenuto nello stomaco (di cui parleremo in seguito) che sembra abbia la capacità di iniziare la digestione di ogni tipo di proteina.

I principali enzimi presenti nello stomaco sono due:

la PEPSINA che agisce sulle proteine; per farlo ha bisogno di un ambiente acido.

la LIPASI che agisce in maniera parziale sui grassi.
Nella saliva invece è contenuta la PTIALINA l'enzima preposto alla scomposizione degli amidi. La PTIALINA viene distrutta (o non viene prodotta) in presenza di acidi.

3- Ciascun enzima è in grado di svolgere il proprio compito solo se quello che lo ha preceduto ha svolto il suo in maniera corretta.

I punti 1 e 2 sono il fulcro su cui si basa la teoria delle combinazioni alimentari poiché i loro sostenitori ne deducono che: unendo in un unico pasto cibi che richiedono processi digestivi differenti l'organismo non riesce a rispettare tutti i passaggi richiesti per una corretta digestione. Risultato: si ha acidità di stomaco, putrefazione delle proteine nello stomaco, ecc.
La natura non ha prodotto panini imbottiti. Il tratto intestinale dell'uomo è programmato per la combinazione naturale dei cibi. Le variazioni degli enzimi sono il tentativo da parte dell'organismo di rendere conformi i succhi digestivi alle diverse necessità degli alimenti. Questo adattamento è però possibile solo se i cibi introdotti non sono radicalmente differenti tra loro.
Un tempo l'uomo possedeva l'istinto naturale che gli permetteva di combinare in maniera corretta i cibi tra loro oggi, anche a causa della maggiore disponibilità di cibo, l'uomo moderno deve operare questa scelta coscientemente e per farlo deve essere informato, onde poter evitare le "malattie del benessere".

Esistono varie interpretazioni ed applicazioni pratiche, comunque, di quanto qui citato. Qui a seguire una tabella elaborata dal compianto Dott. Costacurta e presente nel suo libro "La nuova Dietetica" (ved. Bibliografia) che una volta capito il principio ispiratore, rende possibile una facile determinazione delle compatibilità. Vedere ad inizio pagina i 3 principi di base.
Il termine "Tollerabile" indica le associazioni tollerabili saltuariamente e se si è in salute. Il termine "Incompatibile" indica le associazioni da evitare.
Tabella delle compatibilità alimentari secondo Costacurta (Da: "La Nuova Dietetica".
Cliccare qui o sull'immagine per scaricare questa tabella in formato ZIP.
Qui a seguire altre informazioni su come impostare una dissociazione degli alimenti.

ASSOCIAZIONI ALIMENTARI DA EVITARE E DA PREFERIRE:

ZUCCHERI + PROTEINE = NO
Gli zuccheri semplici vengono digeriti nell'intestino ( non in bocca né nello stomaco)le proteine invece vengono digerite nello stomaco per cui se vengono uniti con quest'ultime, rimangono nello stomaco per il tempo necessario a smaltire le proteine e nel frattempo fermentano. 


ACIDI + PROTEINE = NO
Per la digestione delle proteine occorre, come si è detto, la PEPSINA. Questo enzima agisce solo in ambiente acido e quindi la sua azione viene interrotta in ambienti alcalini.
Ingerire acidi durante il pasto, non favorisce la digestione come invece si potrebbe pensare, ma inibisce la produzione di pepsina poichè in presenza di acido nella bocca o nello stomaco non viene prodotto succo gastrico. Mangiare proteine e acidi (frutta acida come ananas, arance, limone o condimenti come l'aceto) produce acido in eccesso che distrugge la pepsina e impediscono la secrezione di acido gastrico.
NOCI O FORMAGGIO sono l'unica eccezione alla regola :
ACIDI + PROTEINE = PUTREFAZIONE . La putrefazione (decomposizione) provoca la formazione di veleni che vengono assorbiti dall'organismo. Questi possono nel tempo causare l'insorgere del cancro al colon.

PROTEINE + AMIDI = NO
Come abbiamo visto la PEPSINA è l'enzima preposto alla demolizione delle proteine e necessita per svolgere il suo lavoro di un ambiente acido, mentre la PTIALINA, che è l'enzima per la trasformazione degli amidi, viene distrutto in presenza di acidi.

GRASSI + PROTEINE = NO
La quantità di grasso diminuisce la quantità di secrezione gastrica che viene immessa nello stomaco, la quantità di pepsina prodotta e può diminuire il tono gastrico fino al 50%. Tale effetto inibitore può durare per 2 o 3 ore. Questo significa che i tempi necessari per la digestione si allungano notevolmente e si rivelano più difficoltosi a causa della diminuzione di pepsina e succo gastrico.
Ma: consumare molte verdure crude annulla gli effetti dannosi sulla digestione delle proteine.


ZUCCHERI + AMIDI = NO
Gli amidi vengono digeriti prima in bocca ( la saliva contiene un enzima chiamato PTIALINA) e poi nello stomaco. Gli zuccheri invece quando vengono ingeriti da soli passano direttamente nell'intestino breve. Se uniti nello stesso pasto, gli zuccheri permangono troppo a lungo nello stomaco e creano fermentazione acida. 


ACIDI + AMIDI = NO
Abbiamo detto che per digerire gli amidi occorre la PTIALINA, un enzima presente nella saliva. Questo però viene distrutto con l'introduzione di acidi. Per cui appare ovvio che la combinazione acidi più amidi rende quest'ultimi indigeribili. 


PROTEINE + PROTEINE (di natura diversa) = NO
Come si è detto in precedenza, per ogni tipo di proteine esiste un enzima preposto alla sua trasformazione. Se uniamo più alimenti proteici in un unico pasto rendiamo pressoché impossibile la giusta sequenza degli eventi necessari ad una corretta digestione. Se si consuma carne, bisognerebbe evitare quindi di mangiare uova o formaggi nello stesso pasto. 


FRUTTA: DA SOLA
La frutta non subisce nessuna digestione né in bocca né nello stomaco, ma viene immessa nell'intestino dove avviene un breve processo digestivo. Consumarla assieme ad altri alimenti che richiedono tempi digestivi maggiori, significa trattenere inutilmente la frutta per il tempo necessario allo smaltimento degli altri alimenti. Nel frattempo questa fermenta. La frutta dovrebbe quindi essere consumata da sola lontano dai pasti o in sostituzione di questi. 


VERDURA
Un'insalata di verdure (possibilmente crude) dovrebbe accompagnare ogni pasto a base di proteine o amidi.

tratto da paleodieta.it
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