sabato 28 aprile 2012

tapering: ovvero come recuperare per raggiungere il top

In ogni disciplina sportiva, per ottenere la migliore performance possibile, l’atleta deve possedere grandi qualità di tolleranza psicofisica. È infatti indubbio che l’attività stessa rappresenta una fonte di stress: per questo è consigliabile dedicare il periodo immediatamente precedente alla competizione al tapering, ovvero a quel processo attraverso cui si ricercano le migliori condizioni psicofisiche per permettere all’atleta di raggiungere il proprio picco prestativo.
Spesso a questa fase della preparazione viene data scarsa importanza perché priva di grossi carichi d’allenamento mentre invece si rivela insieme fondamentale e piuttosto delicata: per bilanciare opportunamente i carichi allenanti il tecnico deve conoscere al meglio l’atleta e monitorarne continuamente lo stato di forma ed il livello motivazionale.
Il tecnico australiano di nuoto Scott Volkers, allenatore capo dell’Accademia dello Sport del Queensland, considerato uno dei massimi esperti in materia di tapering, sostiene che “c’è una certa dose di incertezza e non si può sempre azzeccare la soluzione corretta. 
Potresti provare a fare la medesima cosa ogni volta, ma senza ottenere lo stesso risultato. Il motivo è che uno degli elementi incogniti è il ritmo del corpo, che non può essere previsto”.
Peraltro a quaranta anni dai primi studi scientifici su questa delicata fase di “allenamento dell’allenamento”,
rimangono ancora molteplici aspetti da sperimentare e in diverse discipline sono disponibili pochi dati per dimostrare l’effetto del tapering sulla prestazione.

per saperne di più clicca il link
Stampa il post

0 commenti:

Seguimi su >

Unisciti agli amici >

Per una visualizzazione ottimale del blog si consiglia l'uso di Mozilla Firefox (software gratuito)

Webmaster mastokbike Powered by Blogger